Nelle traduzioni per i mercati internazionali – specie per la traduzione tecnica, medico-scientifica, traduzioni per proprietà intellettuale e brevettuali – le attività di editing e proofreading sono fasi cruciali a garanzia della qualità del servizio di ogni Language Service Provider (LSP).
Entrambe sono finalizzate alla revisione e controllo da parte di traduttori professionisti in momenti successivi a quello della prima traduzione nella lingua target, e spesso vengono confuse dai non addetti ai lavori, anche se presentano differenze sostanziali.
Editing di una traduzione: in cosa consiste
Il servizio di editing o cross check si discosta da quello di proofreading, in quanto interessa tutti gli aspetti stilistici del testo tradotto, analizzandone la qualità di scrittura dal punto di vista della fruizione e della scorrevolezza.
È affidato a un madrelingua che usa le sue competenze per garantire un contenuto perfettamente leggibile, ben articolato, non artefatto o scarno da risultare platealmente il frutto di una traduzione, e soprattutto modulato su un registro coerente con il contesto, con la cultura e con il pubblico di destinazione del documento, scorrevole come se fosse stato scritto direttamente nella lingua target.
Sotto questo aspetto si può parlare di vera e propria “localizzazione” dei contenuti, in quanto si va ad affinare una traduzione formalmente corretta con le sfumature di significato proprie di una specifica lingua e cultura.
L’editing di una traduzione si fa su un documento bilingue e viene portato a termine con il testo originale a fronte, in modo da agevolare la verifica del testo tradotto sulla base delle intenzioni e dei significati originariamente espressi dalla lingua di partenza.
Quando l’editor ritiene migliorabile stilisticamente una traduzione, inserisce le sue osservazioni a margine del testo, per dare modo all’autore di valutarle, accogliendo i suoi suggerimenti o proponendo delle alternative.
A livello normativo (standard di qualità ISO 17100:2015) questa fase di revisione linguistica viene proprio descritta infatti come “analisi bilingue del contenuto del testo in lingua di destinazione, effettuata confrontandolo con quello nella lingua sorgente per determinarne l’adeguatezza allo scopo concordato”.
Quando invece si parla di post-editing nelle agenzie di traduzione spesso ci si riferisce all’intervento umano di revisione del testo creato da un tool di traduzione automatica, che per quanto sofisticato non può avere la qualità finale del lavoro propria di un professionista competente.
Proofreading o correzione di bozze del testo tradotto
Con una definizione mutuata dalla terminologia scientifica – in particolare dalla biologia molecolare per alcune procedure e controlli sul DNA – nella traduzione professionale si definisce proofreader il revisore che ha specifica focalizzazione sulla correzione bozze, ovvero sulla verifica sintattica, ortografica, grammaticale del testo tradotto e di corretto utilizzo del lessico specialistico.
Il revisore analizza i testi alla ricerca di eventuali errori di battitura e refusi che possono essere sfuggiti ad autore ed editor anche dopo il controllo più attento.
In altre parole, per proofreading si intende l’attività di correzione bozze che si effettua post traduzione e prima della consegna definitiva al cliente.
Anche in questa fase è importante confrontarsi con il testo della lingua sorgente, nel perseguire l’obiettivo finale che è quello di ottenere un testo coerente e ineccepibile, ben formattato e libero da errori di stampa, quindi pronto per la pubblicazione.
La normativa ISO 17100 prevede che il proofreading sia sempre curato da un traduttore diverso da chi ha effettuato la traduzione, quindi da un professionista estraneo alla prima stesura del testo, con un’eccellente padronanza sia della lingua sia del settore specifico d’intervento e che preferibilmente risiede nel Paese a cui il documento tradotto è destinato.
Proofreading e cross check non sono alternative ma sono entrambe operazioni indispensabili per consegnare una traduzione impeccabile e pertinente, a garanzia della credibilità e della reputazione di chi la utilizzerà per le sue esigenze di commercializzazione e internazionalizzazione, specie in settori ad alta complessità.