Nel mondo della comunicazione visiva, il sistema Braille rappresenta un trionfo dell’innovazione, fornendo a milioni di persone ipovedenti uno strumento efficace per comunicare con il mondo circostante. Questo sistema, inventato da Louis Braille, è un alfabeto tattile che si basa su combinazioni di sei puntini disposti in uno spazio rettangolare approssimativamente delle dimensioni di un polpastrello di un dito indice, largo 2 mm e alto 3 mm. Il primo libro in Braille fu pubblicato nel 1787 in lingua francese, segnando l’inizio di una produzione continua di testi destinati a questo pubblico.
Come funziona il Braille
Partiamo dal capire come funziona la scrittura Braille. Essa sfrutta questo spazio ideale per creare in modo codificato tutte le lettere dell’alfabeto. Le prime 10 lettere, dalla A alla J, sono formate utilizzando i primi quattro punti, mentre le successive dieci lettere, dalla K alla T, sono identiche alle prime 10 con un punto in più in posizione 3.
Le lettere U, V, X, Y, Z, differiscono dalle prime cinque lettere dell’alfabeto per un punto in più in posizioni specifiche. Ad esempio, la lettera W non compariva nell’alfabeto originale Braille poiché, nel Settecento, quando fu inventato, la W non faceva parte dell’alfabeto francese. Nel tempo, sono state introdotte anche codifiche per lettere maiuscole, segni di interpunzione, simboli matematici e note musicali.
La scrittura Braille
Nonostante la lettura del Braille risulti relativamente semplice e apprendibile con la pratica, la scrittura è più complessa. Si scrive al contrario, utilizzando un punteruolo sul retro della carta o di un sottile foglio di plastica per ottenere i puntini in rilievo sull’altro lato. Questo rende la scrittura Braille più impegnativa rispetto a quella utilizzata dalle persone vedenti, richiedendo una preparazione pratica considerevole.
La traduzione dei testi in Braille
Non ci resta che chiedersi come avviene la traduzione dei testi in Braille. Fortunatamente, con l’avanzare della tecnologia, esistono oggi numerosi software in grado di tradurre testi in linguaggio Braille in pochi istanti. Questi strumenti facilitano notevolmente l’accesso a una vasta gamma di informazioni per le persone ipovedenti e non vedenti.
La trasformazione di un testo scritto in Braille non richiede una traduzione nel senso classico, ma piuttosto una traslitterazione. Questo processo comporta una semplice sostituzione di caratteri tra l’alfabeto latino e le combinazioni di punti che costituiscono l’alfabeto Braille.
La traduzione dei testi in Braille presenta sfide simili a qualsiasi altra traduzione, in quanto il Braille può veicolare qualsiasi tipo di testo e messaggio, proprio come qualsiasi altro linguaggio scritto. I traduttori devono essere in grado di ricodificare il testo in un alfabeto che possano leggere normalmente e successivamente eseguire la traslitterazione.
In conclusione, dunque, il sistema Braille continua a giocare un ruolo fondamentale nell’accesso all’informazione e nella comunicazione per le persone ipovedenti e non vedenti. La sua evoluzione nel corso dei secoli, insieme alle tecnologie moderne, ha reso possibile una maggiore inclusione e partecipazione nella società per chiunque dipenda da questo straordinario sistema di scrittura tattile.